giovedì 14 marzo 2013

Links to keep an eye on these days...
http://solgrim.blogspot.com.au/2011/09/stolpute.html
http://audknits.com/tags/how-to-knit-smocking/
http://www.threadandladle.blogspot.it/2013/03/amy-day-cardigan.html

martedì 3 gennaio 2012

Back to work to my destashing....
I should probably post some pictures as well....

martedì 27 dicembre 2011

I am knitting a shawl. My mum just declared that she wants it for when sh goes to the hospital. My mum is in very good health. 


My sister has declared that she wants it for when she gives birth. My sister is not even married yet. 


I am getting depressed as I think that I am knitting hospital garments. 


I also think that if I keep it for me I'll end up in the hospital....

giovedì 22 dicembre 2011



Winter Solstice
December bird.jpg (222710 bytes)I heard a bird sing
In the dark of December
A magical thing
And sweet to remember.

'We are nearer to Spring
Than we were in September,'
I heard a bird sing
In the dark of December.
-   Oliver Herford, I Heard a Bird Sing

giovedì 15 dicembre 2011

http://www.macchianera.net/files/ilpiccoloprincipe.pdf

Da "Il Piccolo Principe" di Antoine de Saint-Exupéry

In quel momento apparve la volpe. "Buon giorno", disse la volpe. "Buon giorno", rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi: ma non vide nessuno. "Sono qui", disse la voce, "sotto al melo..." "Chi sei?" domandò il piccolo principe, "sei molto carino..." "Sono una volpe", disse la volpe. "Vieni a giocare con me", le propose il piccolo principe, sono così triste..." "Non posso giocare con te", disse la volpe, "non sono addomestica". "Ah! scusa", fece il piccolo principe. Ma dopo un momento di riflessione soggiunse: "Che cosa vuol dire <addomesticare>?" "Non sei di queste parti, tu", disse la volpe, "che cosa cerchi?" "Cerco gli uomini", disse il piccolo principe. "Che cosa vuol dire <addomesticare>?" "Gli uomini" disse la volpe, "hanno dei fucili e cacciano. È molto noioso! Allevano anche delle galline. È il loro solo interesse. Tu cerchi delle galline?" "No", disse il piccolo principe. "Cerco degli amici. Che cosa vuol dire "<addomesticare>?" "È una cosa da molto dimenticata. Vuol dire <creare dei legami>..." "Creare dei legami?" "Certo", disse la volpe. "Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l'uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo".



martedì 13 dicembre 2011

http://www.youtube.com/watch?v=_gbqyhPKuek&feature=related

Inviti Superflui - Dino Buzzati 

Vorrei che tu venissi da me in una sera d'inverno e, stretti insieme dietro i vetri, guardando la solitudine delle strade buie e gelate, ricordassimo gli inverni delle favole, dove si visse insieme senza saperlo. 
Per gli stessi sentieri fatati passammo infatti tu ed io, con passi timidi, insieme andammo attraverso le foreste piene di lupi, e i medesimi genii ci spiavano dai ciuffi di muschio sospesi alle torri, tra svolazzare di corvi.

Insieme, senza saperlo, di là forse guardammo entrambi verso la vita misteriosa, che ci aspettava.Ivi palpitarono in noi per la prima volta pazzi e teneri desideri. "Ti ricordi?" ci diremo l'un l'altro, stringendoci dolcemente, nella calda stanza, e tu mi sorriderai fiduciosa mentre fuori daran tetro suono le lamiere scosse dal vento. 

Ma tu - ora mi ricordo - non conosci le favole antiche dei re senza nome, degli orchi e dei giardini stregati. Mai passasti, rapita, sotto gli alberi magici che parlano con voce umana, né battesti mai alla porta del castello deserto, né camminasti nella notte verso il lume lontano lontano, né ti addormentasti sotto le stelle d'Oriente, cullata da piroga sacra. Dietro i vetri, nella sera d'inverno, probabilmente noi rimarremo muti, io perdendomi nelle favole morte, tu in altre cure a me ignote. Io chiederei "Ti ricordi?", ma tu non ricorderesti. 

Vorrei con te passeggiare, un giorno di primavera, col cielo di color grigio e ancora qualche vecchia foglia dell'anno prima trascinata per le strade dal vento, nei quartieri della periferia; e che fosse domenica. In tali contrade sorgono spesso pensieri malinconici e grandi, e in date ore vaga la poesia congiungendo i cuori di quelli che si vogliono bene. 

Nascono inoltre speranze che non si sanno dire, favorite dagli orizzonti sterminati dietro le case, dai treni fuggenti, dalle nuvole del settentrione. Ci terremo semplicemente per mano e andremo con passo leggero, dicendo cose insensate, stupide e care. Fino a che si accenderanno i lampioni e dai casamenti squallidi usciranno le storie sinistre delle città, le avventure, i vagheggiati romanzi. E allora noi taceremo, sempre tenendoci per mano, poiché le anime si parleranno senza parola. 

Ma tu - adesso mi ricordo - mai mi dicesti cose insensate, stupide e care. Né puoi quindi amare quelle domeniche che dico, né l'anima tua sa parlare alla mia in silenzio, né riconosci all'ora giusta l'incantesimo delle città, né le speranze che scendono dal settentrione. Tu preferisci le luci, la folla, gli uomini che ti guardano, le vie dove dicono si possa incontrar la fortuna. Tu sei diversa da me e se venissi quel giorno a passeggiare, ti lamenteresti di essere stanca; solo questo e nient'altro. 

Vorrei anche andare con te d'estate in una valle solitaria, continuamente ridendo per le cose più semplici, ad esplorare i segreti dei boschi, delle strade bianche, di certe case abbandonate. Fermarci sul ponte di legno a guardare l'acqua che passa, ascoltare nei pali del telegrafo quella lunga storia senza fine che viene da un capo del mondo e chissà dove andrà mai. E strappare i fiori dei prati e qui, distesi sull'erba, nel silenzio del sole, contemplare gli abissi del cielo e le bianche nuvolette che passano e le cime delle montagne. 

Tu diresti "Che bello!". Niente altro diresti perché noi saremmo felici; avendo il nostro corpo perduto il peso degli anni, le anime divenute fresche, come se fossero nate allora. Ma tu - ora che ci penso - tu ti guarderesti attorno senza capire, ho paura, e ti fermeresti preoccupata a esaminare una calza, mi chiederesti un'altra sigaretta, impaziente di fare ritorno. 

E non diresti "Che bello! ", ma altre povere cose che a me non importano. Perché purtroppo sei fatta così. E non saremmo neppure per un istante felici. Vorrei pure - lasciami dire - vorrei con te sottobraccio attraversare le grandi vie della città in un tramonto di novembre, quando il cielo è di puro cristallo. Quando i fantasmi della vita corrono sopra le cupole e sfiorano la gente nera, in fondo alla fossa delle strade, già colme di inquietudini. Quando memorie di età beate e nuovi presagi passano sopra la terra, lasciando dietro di sé una specie di musica. 

Con la candida superbia dei bambini guarderemo le facce degli altri, migliaia e migliaia, che a fiumi ci trascorrono accanto. Noi manderemo senza saperlo luce di gioia e tutti saran costretti a guardarci, non per invidia e malanimo; bensì sorridendo un poco, con sentimento di bontà, per via della sera che guarisce le debolezze dell'uomo. Ma tu - lo capisco bene - invece di guardare il cielo di cristallo e gli aerei colonnati battuti dall'estremo sole, vorrai fermarti a guardare le vetrine, gli ori, le ricchezze, le sete, quelle cose meschine. E non ti accorgerai quindi dei fantasmi, né dei presentimenti che passano, né ti sentirai, come me, chiamata a sorte orgogliosa. Né udresti quella specie di musica, né capiresti perché la gente ci guardi con occhi buoni. 

Tu penseresti al tuo povero domani e inutilmente sopra di te le statue d'oro sulle guglie alzeranno le spade agli ultimi raggi. Ed io sarei solo. È inutile. Forse tutte queste sono sciocchezze, e tu migliore di me, non presumendo tanto dalla vita. Forse hai ragione tu e sarebbe stupido tentare. Ma almeno, questo sì almeno, vorrei rivederti. Sia quel che sia, noi staremo insieme in qualche modo, e troveremo la gioia. Non importa se di giorno o di notte, d'estate o d'autunno, in un paese sconosciuto, in una casa disadorna, in una squallida locanda. 

Mi basterà averti vicina. Io non starò qui ad ascoltare - ti prometto - gli scricchiolii misteriosi del tetto, né guarderò le nubi, né darò retta alle musiche o al vento. Rinuncerò a queste cose inutili, che pure io amo. Avrò pazienza se non capirai ciò che ti dico, se parlerai di fatti a me strani, se ti lamenterai dei vestiti vecchi e dei soldi. Non ci saranno la cosiddetta poesia, le comuni speranze, le mestizie così amiche all'amore. Ma io ti avrò vicina. 

E riusciremo, vedrai, a essere abbastanza felici, con molta semplicità, uomo con donna solamente, come suole accadere in ogni parte del mondo. Ma tu - adesso ci penso - sei troppo lontana, centinaia e centinaia di chilometri difficili a valicare. Tu sei dentro a una vita che ignoro, e gli altri uomini ti sono accanto, a cui probabilmente sorridi, come a me nei tempi passati. Ed è bastato poco tempo perché ti dimenticassi di me. Probabilmente non riesci più a ricordare il mio nome. Io sono ormai uscito da te, confuso fra le innumerevoli ombre. Eppure non so pensare che a te, e mi piace dirti queste cose.
Per Francesco Pinna

http://www.youtube.com/watch?v=AMRlYDAkw8k&feature=related

Mezzogionro - Jovanotti
Caselli d’autostrada tutto il tempo si consuma
Ma Venere riappare sempre fresca dalla schiuma
La foto della scuola non mi assomiglia più
Ma i miei difetti sono tutti intatti
E ogni cicatrice è un autografo di Dio
Nessuno potrà vivere la mia vita al posto mio
Per quanto mi identifichi nel battito di un altro
Sarà sempre attraverso questo cuore
E giorno dopo giorno passeranno le stagioni
Ma resterà qualcosa in questa strada
Non mi è concesso più di delegarti i miei casini
Mi butto dentro vada come vada
Siamo come il sole a mezzogiorno baby
Senza più nessuna ombra intorno…baby
Un bacio e poi un bacio e poi un bacio e poi altri cento
Teoricamente il mondo è più leggero di una piuma
Nessun filo spinato potrà rallentare il vento
Non tutto quel che brucia si consuma
E sogno dopo sogno sono sveglio finalmente
Per fare i conti con le tue promesse
Un giorno passa in fretta e non c’è tempo di pensare
Muoviamoci che poi diventa sera…
Siamo come il sole a mezzogiorno baby
Senza più nessuna ombra intorno…baby
Gente che viene
Gente che va
Gente che torna
Gente che sta
Il sole se la ride in mezzo al cielo
A guardare noi che ci facciamo il culo
E’ un gioco
Mezzogiorno di fuoco
E’ un lampo
Sulle armature
In guardia
Niente da capire
Mi specchio
In una goccia di sudore
Siamo come il sole a mezzogiorno baby
Senza più nessuna ombra intorno…baby.

domenica 11 dicembre 2011

good night and make sure you always value the small things.


I have lived through much, and now I think I have found what is needed for happiness. A quiet secluded life in the country, with the possibility of being useful to people to whom it is easy to do good, and who are not accustomed to have it done to them; then work which one hopes may be of some use; then rest, nature, books, music, love for one’s neighbor — such is my idea of happiness.” Leo Tolstoy, Family Happiness and Other Stories
What I am watching tonight rather than working....
http://mr.comingsoon.it/imgdb/locandine/big/39967.jpg
Omaggio a una grande donna scomparsa ieri
http://milano.repubblica.it/cronaca/2011/12/10/foto/angela_casella_diventa_mamma_coraggio_-26388155/1/




 Grazie di esistere alla mia amica che oggi ha pronunciato le mitiche parole

"Si cammina bene il sabato sera alla fiera. Non c'è tanta gente, in genere tutti hanno qualcosa da fare.... tranne noi."


Buon compleanno!!!

martedì 6 dicembre 2011

Journal - A trip to Lyon

We planned to go to Lyon few weeks ago, just to have a short break out of Milan for the two days off of Sant'Ambrogio e Madonna Immacolata (Dec 7th and 8th). And today it is THE DAY we are leaving!!
Obviously few problems on the ground: Anna is at work till 2, I am off but obviously I have got a meeting at 2.30 as two of my students fought in class. But we will make it! Also two of  her colleagues will reach us tomorrow. 
As I have the morning off, I have few tasks to carry out before leaving: 
a) changing the world;
b) loosing ten kilos and
c) learning to cook

I end up doing the following things - more humble, but more useful as well: 
a) making my bed
b) updating Facebook profile
c) opening the suitcase
d) updating Facebook profile
e) planning what to wear
f) updating Facebook profile
g) thinking that since FB was invented I have wasted a huge amount of time
h) updating Facebook profile
i) trying to concentrate on packing
j) deciding I hate packing
k) ironing the stuff I have to wear
l) updating Facebook profile
m) thinking of going nudist as I hate ironing
n) putting things in the suitcase - strangely vrey tidy
o) updating Facebook profile 
p) going to supermarket to get some snacks for train journey
q) going back home and update Facebook profile
r) thinking I'll deactivate FB account and get back seriously to my blog
s) cooking lunch, strangely edible - but that is thanks to tuna can only, everybody is able to boil some pasta!
t) thinking I can deal with FB and blog but then I'll have to find very rich husband as I won't have time to work as well
u) eating lunch and wash up
v) closing suitcase
w) putting  jacket on
x) putting scarf on
y) taking suitcase and greet housemate that is at last sure that I am entirely mad
z) blaming alphabet as it has not got enough letters to say that I updated again FB profile before going out. 

I go to school, thought meeting was at 3pm, find out it was at 2.30pm and realize that I am late. I just now understand the face of disgust of  the oldest colleague when she saw me arriving that late. Nevermind, life is long and I'll have enough chances to be later, I am sure!
I am meant to meet Anna at Stazione Centrale al 4pm. I - strangely ahead of my schedule - get there at 3.30 pm just in time to hear the announcement that our train is cancelled. WHAAAAAA! I call Anna, she does not reply and I thoughtfully think I might just go and do some shopping at the optician ( a girl always needs something before leaving, I needed contact lenses as I forgot them at home). I keep trying to call Anna, but no reply. I keep shopping. Obviously. 
I get to meet Anna only few minutes later at the ticket office. Just imagine her face! I have never seen her so angry in my life! We get to another office and a girl just tells us to get to whichever train to Turin and the train to Lyon we'll be at the Turin station WAITING FOR US - a train waiting for us?? really??? very weird (>comment added afterwards: I think we will just might end up spending the night in Turin eating chocolate to kick anger off .. but I am not telling it to Anna now, she's just enjoying her fruit salad). After a long walk and a exhausting search of a seat we a finally on a first class couch. If a ticket collector just TRIES to come and ask us for the ticket, think we will bite him.

Now we are on the train to Turin hoping we'll make it to Lyon, or to a very nice hot chocolate in Turin ;). Don't tell this to Anna, though. 

Quote of the day: Anna: "Vabbé, ma a che ora lo mangi il Kinder?!"




Now on the train to Lyon.... we'll get there an hour later....


The journey on the train is quite something. My travel mate proved herself very  funny – sometimes too funny ;), food I prepared was edible and we manage also to get some good laughs. We are definetly on a trip mood. Can’t wait for tomorrow’s breakfast with croissants and beurre…mmmmmh, jummy jummy!
Still few hours to go….
…..
Sgrunt! As changing train in Turin was not enough, now we have to change and get on a couch. Our lucky journey to Lyon ends at 9.10 pm at ville de Chambery where we are kindly asked to leave the train and get on a bus parked outside the station. The bus gets at the station at 9.40 and by then we are all freezing. It is raining and the rain IS cold. 
Obviously, nobody speaks English, no way to know how long it will take to get to Lyon.
We are basically in the middle of nowhere. Strange feeling of being lost and a bit out of control. Wish I had that Kinder still to cheer me up. And wish  we get to the hotel soon to be able to get some nice shower and sleep.
Vive la joie de vivre, anyway!
We get at Saint Exupery Gare at 11,10 … but after few seconds we realize we should have better stayed on the coach till the next station. The station (also an airport) is practically empty, and we just roam for ten minutes aimlessly. When we finally get to find a taxi and to get on it, we find out that the fare is “per second” as every ten metres the price goes high and high… and high it goes and still no trace of the city of Lyon. After fifteen good minutes, and many euros away from our pockets, we see the light and some buildings that an ordinary person would define the outskirt of a town and here is romantically calle periphérie….très chic!
We pay the taxi driver - he richer, we a bit poorer than before – and we finally get to the hotel. Maybe.
First I get the code of the entrance wrong and until I realize my mistake (I am tired after all!!!) then we do not know the number of our apartment. When we realize we are totally lost, a guy from outside comes knocking at the door. Now, we are in a foreign counrties, two little girls alone lost in the bit city, with no home where to go and few pennies left for food…. Ok, I might exagerate it a bit, but what would you do if you were us? We opened obviously…. And the guy was as helpful as to show us that in the safety box in the lobby there are our keys and the number of our apartment. Bingo!
But the real surprise is our apartment. An ex DDR flat right in the centre of Lyon, with a kitchenette right at the entrance with microwave, electric stove and american coffee machine (that is not really DDR, I’ll complain with the reception tomorrow!).
And in this beautiful flat, we consume our first dinner: Esselunga salade saves us from starvation.
Bon nuit, mes amis. Vive la France!

martedì 11 ottobre 2011

domenica 9 ottobre 2011

plans, plans, plans...

Got to start to do two important things:
1) de-stashing
2) stop stashing
3) start finishing the projects (too many...) that are just few stiches away from been done!
4) stop my addiction to casting on....

and obviously start dieting! ;)

lunedì 26 settembre 2011

giovedì 18 agosto 2011

un po' di poesia per le fini e i nuovi inizi

Funeral Blues
W H Auden

Stop all the clocks, cut off the telephone,
Prevent the dog from barking with a juicy bone,
Silence the pianos and with muffled drum
Bring out the coffin, let the mourners come.

Let aeroplanes circle moaning overhead
Scribbling on the sky the message He Is Dead,
Put crepe bows round the white necks of the public doves,
Let the traffic policemen wear black cotton gloves.

He was my North, my South, my East and West,
My working week and my Sunday rest,
My noon, my midnight, my talk, my song;
I thought that love would last for ever; I was wrong.

The stars are not wanted now: put out every one;
Pack up the moon and dismantle the sun;
Pour away the ocean and sweep up the wood,
For nothing now can ever come to any good.

forse

qualche altro giorno, spero prima, amigurumi on the way!